In ogni stazione da radioamatore è ricorrente la presenza di più apparati ricetrasmittenti e durante le operazioni la ricerca del microfono giusto per rispondere ad una chiamata è una scena che in molti casi andrebbe immortalata tra i reperti comici di famiglia .
Certo non è una idea nuova quella di utilizzare un unico microfono su diversi RTX, in commercio ne esistono diversi, ma appena si prova a chiederne i prezzi normalmente si preferisce continuare ad usare i microfoni in dotazione agli apparatiHo preferito usare una capsula microfonica a condensatore in quanto nelle applicazioni radiantistiche la fedeltà, la dinamica e la risposta in frequenza non sono fattori particolarmente critici. Il livello di preamplificazione è regolabile con un trimmer semifisso interno in quanto dopo vari tentativi mi sono accorto che la dinamica d'ingresso ed i controlli di modulazione degli apparati OM sono normalmente più che sufficienti alle regolazioni sul campo. Ciò non toglie che gli “smanettoni“ possano prevedere uno o più potenziometri commutati sulla base del microfono.
L'impedenza d'uscita è di circa 600 ohm e la banda passante è stata definita per attenuare le basse frequenze, i colpi e le interferenze sub-audio, quei fastidiosi scricchiolii tipici delle mani strisciate sul supporto . E' importante a tal fine inserire la capsula microfonica in un supporto di spugna poliuretanica, quella da imballaggio per intenderci, o in mancanza realizzare il supporto con cotone idrofilo pressato. Ovviamente la parte anteriore sensibile deve restare scoperta ed orientata adeguatamente . Le resistenze nello schema in Figura 1 sono tutte da ¼ W, i condensatori C 2 e C 5 ceramici, il transistor non è critico, ogni NPN a basso rumore per BF può andare bene, anche un vecchio BC 109 . L1 è un “chock” RF miniatura da 2 a 10 uH che qualora fosse di difficile reperibilità potrebbe essere sostituito con una ventina di spire di filo smaltato da 0,2mm avvolte su una resistenza da 100 kohm . Come selettore ho usato un ACK a levetta, 4 vie 2 posizioni, con zero centrale, ma sempre curando l'isolamento tra i vari cavi ed i collegamenti corti di massa si può usare per 3 o più apparati un selettore rotante anche a più di 3 posizioni. Il criterio è quello di isolare massa, audio, alimentazione e PTT di ciascuna linea e se si vuole il potenziometro del guadagno. La capsula microfonica può essere sostituita con una con alimentazione separata, cioè a tre fili. In tal caso l'alimentazione andrà collegata a C3 e l'uscita ad R4 che sarà ora di 22Kohm ed andrà collegata verso massa .
Come nelle simulazioni, le misure sul prototipo hanno mostrato per l'amplificatore un guadagno regolabile fino a circa 10dB con una risposta tipo passa alto. La frequenza a 3 dB è di circa 200Hz ed al di sotto l'attenuazione è di 12 dB per ottava, oltre circa 300 Hz, vi è una leggera dipendenza di tale valore dal guadagno, la risposta in frequenza rimane piatta ben oltre la banda audio di interesse. La dinamica è di quasi 2 Vpp con distorsione irrilevante.
Se la struttura metallica della base del microfono la si collega bene alla massa dell'apparato in trasmissione attraverso il cavo di ciascun microfono il filtraggio dei disturbi RF è eccellente pur con una buona qualità audio .
Tanti 73 e …
Buona autocostruzione .
Felice I3-VLE
Figura 1
Bi-Standard Base Microphone
Bi-Standard Base Microphone
di F. Labbrozzi I 3-VLE